Dentro

Rio Mare

Trasparente, tracciato, sicuro

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Dove peschiamo

Scopri in quali delle zone Fao peschiamo il tonno

AREA FAO 71

L’Area FAO 71 è una delle 6 in cui è stato diviso l’Oceano Pacifico; in particolare si trova nelle acque occidentali e bagna nazioni quali Vietnam, Laos, Cambogia, Thailandia, Malesia, Singapore, Indonesia, Filippine, Papua Nuova Guinea, Isole Salomone e Australia.

AREA FAO 71
AREA FAO 77 AREA FAO 71 AREA FAO 81 AREA FAO 87 AREA FAO 51 AREA FAO 57 AREA FAO 41 AREA FAO 47 AREA FAO 81 AREA FAO 34 AREA FAO 77

AREA FAO 77

L’Area FAO 77 è una delle 6 in cui è stato diviso l’Oceano Pacifico, in particolare si trova a cavallo tra l’Oceano Pacifico Occidentale e quello Orientale e tocca nazioni quali Stati Uniti, Messico, Guatemala, Nicaragua, Panama e Costa Rica.

AREA FAO 71

L’Area FAO 71 è una delle 6 in cui è stato diviso l’Oceano Pacifico; in particolare si trova nelle acque occidentali e bagna nazioni quali Vietnam, Laos, Cambogia, Thailandia, Malesia, Singapore, Indonesia, Filippine, Papua Nuova Guinea, Isole Salomone e Australia.

AREA FAO 81

L’Area FAO 81 è una delle 6 in cui è stato diviso l’Oceano Pacifico: in particolare si trova nell’Oceano Pacifico Occidentale e tocca nazioni quali Australia e Nuova Zelanda.

AREA FAO 87

L’Area FAO 87 è una delle 6 in cui è stato diviso l’Oceano Pacifico, copre parti delle acque orientali e tocca nazioni quali Colombia, Ecuador, Perù e Cile.

AREA FAO 51

L’Area FAO 51 si trova nell’Oceano Indiano e tocca nazioni come Sudafrica, Mozambico, Madagascar, Tanzania, Kenya, India, Maldive.

AREA FAO 57

L’Area FAO 57 si trova nell’Oceano Indiano e tocca nazioni come India, Sri Lanka, Bangladesh, Birmania, Thailandia, Malesia e Australia.

AREA FAO 41

L’Area FAO 41 si trova nell’Oceano Atlantico e tocca nazioni come Brasile, Guyana, Uruguay e Argentina.

AREA FAO 47

L’Area FAO 47 si trova nell’Oceano Atlantico e tocca nazioni quali, ad esempio, Angola, Namibia e Sudafrica.

AREA FAO 81

L’Area FAO 81 è una delle 6 in cui è stato diviso l’Oceano Pacifico: in particolare si trova nell’Oceano Pacifico Occidentale e tocca nazioni quali Australia e Nuova Zelanda.

AREA FAO 34

L’Area FAO 34 si trova nell’Oceano Atlantico e tocca nazioni come Marocco, Mauritania, Senegal, Guinea, Liberia, Costa d’Avorio, Ghana, Nigeria.

AREA FAO 77

L’Area FAO 77 è una delle 6 in cui è stato diviso l’Oceano Pacifico, in particolare si trova a cavallo tra l’Oceano Pacifico Occidentale e quello Orientale e tocca nazioni quali Stati Uniti, Messico, Guatemala, Nicaragua, Panama e Costa Rica.

Flotta Rio Mare
Zone di pesca fao
Tonno
pinne gialle
Diffuso nei mari tropicali e sub-tropicali, il Tonno Pinne Gialle (Thunnus albacares) è una specie migratoria dall’alta capacità natatoria, si sposta in grandi banchi ed è in grado di percorrere enormi distanze, attraversando, in alcuni casi, anche interi oceani. Deve il suo nome al caratteristico colore giallo intenso delle pinne dorsali e ventrali che lo distinguono dalle altre specie di tonni. Famoso per il gusto delicato delle sue carni di colorazione rosa e dalla consistenza tenera, può crescere fino a due metri di lunghezza, arrivando a pesare fino a 200 kg. Attualmente, circa il 56% dei nostri approvvigionamenti di tonno appartiene a questa specie.
Tonnetto
striato
Famoso per le striature longitudinali che presenta sulla zona ventrale, da cui prende il nome, il Tonnetto Striato (Katsuwonus pelamis) è una specie pelagica, migratoria e nuota in acque tropicali, dal clima temperato. Inoltre, mostra una tendenza a formare banchi, spostandosi in gruppo vicino alla superficie insieme a uccelli, oggetti alla deriva, squali e balene. La sua carne tenera si distingue dal tonno pinne gialle, mostrando un colore chiaro e un gusto più intenso. Attualmente il tonnetto striato costituisce il 44% dei nostri approvvigionamenti di tonno.
Pesca a canna
È un metodo di pesca tradizionale, praticato a poca distanza dalle coste. Dall’imbarcazione vengono lanciate in mare esche per attirare i tonni e con l’ausilio di acqua spruzzata attraverso manicotti a pressione si creano dei vortici che attraggono i pesci. Successivamente i pescatori, dotati di canne da pesca, calano in mare le lenze con ami e sfruttando il movimento frenetico delle acque pescano i tonni per poi issarli a bordo, dove si procede rapidamente alla loro conservazione, mantenendoli sotto ghiaccio, per poi congelarli successivamente. A fine 2020, il 21% del nostro tonno era pescato con Lenze a Canna.
Pesca a mano
È un metodo di pesca tradizionale, praticato a poca distanza dalle coste e viene praticato tenendo la lenza direttamente con le mani mentre si aspetta attivamente o passivamente che il pesce abbocchi all’esca. Con questo metodo i pescatori lavorano su barche tradizionali con quattro lenze, dotate di ami ed esche, che vengono calate in acqua da 50 a 150 metri di profondità. Ogni tonno viene poi tirato fuori dall'acqua singolarmente e issato a bordo dai pescatori, oppure con l’aiuto di un mulinello meccanico. In questa tipologia di pesca viene utilizzato un amo rotondo che non rischia così di ferire altri animali marini come, per esempio, le tartarughe. A fine 2020, il 2% del nostro tonno era pescato con Lenze a Mano.
Pesca con reti a circuizione
La pesca a circuizione è praticata su grandi navi peschereccio, che spesso rimangono in mare aperto per diverse settimane alla ricerca di banchi di pesci. Una volta avvistati, vengono avvicinati utilizzando un’imbarcazione più piccola, a cui è assicurata una rete, detta appunto “seiner” che raccoglie i pesci e permette di portarli a bordo, dove vengono subito congelati in apposite celle frigorifere. La pesca con reti a circuizione viene spesso svolta con l’utilizzo di FAD (Fishing Aggregating Devices), zattere munite di ricetrasmittente e depositate in mare una decina di giorni prima dell’attività di pesca in modo che sotto di esse si possano ricreare condizioni in grado di attrarre i banchi di pesce in cerca di cibo. A fine 2020, il 71% del nostro tonno era pescato con Reti a Circuizione.
Pesca con reti a circuizione senza l'utilizzo di FAD
La pesca a circuizione è praticata su grandi navi peschereccio, che spesso rimangono in mare aperto per diverse settimane alla ricerca di banchi di pesci. Una volta avvistati, vengono avvicinati utilizzando un’imbarcazione più piccola, a cui è assicurata una rete, detta appunto “seiner” che raccoglie i pesci e permette di portarli a bordo, dove vengono subito congelati in apposite celle frigorifere. Questo tipo di pesca è selettivo perché viene praticato su banchi liberi, senza l’utilizzo di FAD (Fishing Aggregating Device) e si basa principalmente sull’abilità dei capitani di individuare in mare aperto i banchi di tonno, sfruttando la tendenza naturale delle specie di tonno migratorie ad aggregarsi. A fine 2020, il 6% del nostro tonno era pescato con Reti a Circuizione senza l’utilizzo di FAD.

I nostri ingredienti

L'olio d'oliva
L’olio di oliva che accompagna il nostro Tonno è olio di altissima qualità e contribuisce al gusto unico e alla qualità di sempre di Rio Mare. L’olio che utilizziamo viene ottenuto dalla spremitura delle migliori olive, provenienti da coltivazioni di ulivi di origine mediterranea e il suo sapore delicato permette di valorizzare il gusto del tonno. Il blending è così unico perché contiene sempre una percentuale di olio extravergine di oliva per uno straordinario bilanciamento di carattere, sapore, aroma e profumo.

Come lo prepariamo

Tutti i nostri stabilimenti lavorano con tecnologie innovative, con l’obiettivo di produrre in modo efficiente e sostenibile, minimizzando l’impronta ambientale sul nostro pianeta e mantenendo alta la produttività di tutti gli impianti. Un esempio è sicuramente il nostro stabilimento di Cermenate, in provincia di Como: numero uno in Europa e tra i più moderni al mondo, è altamente automatizzato ed ha una bassa impronta ambientale. Utilizza infatti energia elettrica certificata e interamente proveniente da fonti rinnovabili e si distingue per l’attenzione rivolta alla riduzione dei consumi idrici e al riciclo e al recupero dei rifiuti. Anche nei nostri stabilimenti situati in Spagna e Ecuador stiamo portando avanti processi per ridurre il nostro impatto sull’ambiente, utilizzando fonti di energia rinnovabile e modernizzando dove necessario gli impianti.

Come lo prepariamo

Il processo di lavorazione del tonno inizia subito dopo essere stato issato a bordo della nave dai pescatori, dove viene selezionato accuratamente e congelato a -60 gradi per mantenerne la freschezza e le qualità nutrizionali e organolettiche. Dopodiché i pesci vengono trasportati in uno stabilimento per la trasformazione in filetti (loins) dove vengono scongelati, eviscerati, tagliati e cotti. Una volta cotto, il pesce viene successivamente pulito manualmente. Questa operazione di pulitura non può essere fatta meccanicamente. I filetti di tonno puliti vengono a quel punto confezionati, messi sottovuoto e congelati in sacchi da circa 7,5 kg per essere spediti negli stabilimenti che si occuperanno della formazione delle pastiglie di tonno, l’inscatolamento con l’eventuale aggiunta di altri ingredienti e la pesatura. In un secondo momento verranno poi sterilizzati, sigillati e imballati per essere spediti.

Come lo prepariamo

Il pesce appena pescato viene subito congelato a bordo della nave da pesca, prima di iniziare il suo lungo viaggio. Una volta portato sulla terraferma, il tonno intero viene inviato con trasporto refrigerato agli stabilimenti vicini ai luoghi di pesca in cui viene trasformato in filetti (loins). I filetti di tonno congelati, gli altri ingredienti e i materiali per l’imballaggio vengono poi trasportati presso lo stabilimento di Bolton Food SpA sito a Cermenate (CO) dove avviene la finalizzazione del prodotto e il suo inscatolamento prima di essere spedito. Il trasporto di loins avviene mediante l’utilizzo di mezzi refrigerati, via nave fino a Genova e con trasporto su gomma da Genova a Cermenate, mentre l’olio d’oliva, il sale e i materiali di imballaggio vengono trasportati tramite camion.

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